martedì 19 gennaio 2010

Storie di ordinaria quotidianità

Catania, 11.20 del mattino. Una ragazza tenta di uscire dal suo monolocale al pianterreno quando scopre che è impossibile aprire la porta a causa di una macchina posteggiata perfettamente davanti all'ingresso.
11.30. Inizia a chiedere aiuto ai vicini che si informano citofono dopo citofono su chi fosse il possessore dell'automobile.
Parte la prima telefonata alla polizia municipale che l'avvisa della mancanza di volanti al momento e la rassicura comunque del loro arrivo.
12.15. Il proprietario della vettura non si vede così come la pattuglia della municipale. La ragazza effettua la seconda chiamata in cui le forze dell'ordine si sorprendono che la situazione non si fosse ancora risolta da sola. Ma le assicurano di mandare degli uomini.
12.40. Terza telefonata al numero locale dei vigili urbani.
13.00. Arriva una volante e il carro attrezzi. Da lì a poco torna il proprietario della automobile che si scusa.
Il poliziotto manda via il carro attrezzi.
La ragazza esorta la mobile a fare almeno la multa per l'infrazione commessa ma il dipendente dello Stato afferma che il ragazzo è stato così gentile da essersi scusato più volte.

Un'ora e mezza di attesa, tre chiamate alla forza pubblica, vari euro spesi in chiamate, un importante colloquio universitario mancato, un'inutile uscita del carro attrezzi, un'illegalità scampata senza nemmeno una sanzione.

Durante quelle ore la municipale era impegnata insieme a una camionetta e varie volanti della polizia e a militari in piazza Stesicoro e nelle vie del mercato. Lotta contro l'immigrazione e i venditori ambulanti? Previsione di un attentato terroristico? Non si sa, perché nessuna notizia dell'ingente spreco di forze è apparsa sui quotidiani ma il mercato si presentava stranamente silenzioso e inanimato.



Nessun commento: